Per chi ci lavora, a contatto con il dolore delle persone, il pronto soccorso di un ospedale è una trincea quotidiana, una frontiera sospesa tra la malattia e la salvezza.Pierdante Piccioni, però, non è un medico qualunque. Nel 2013, a causa di una lesione alla corteccia cerebrale ha perso la memoria e si è risvegliato dodici anni prima della realtà che stava vivendo. Dodici anni inghiottiti in un buco nero. Da lì è ripartito con fatica, tra depressione e rabbia, e ha combattuto con tenacia per riconquistare la propria vita, i propri affetti, il proprio posto nel mondo. Lui, il dottor Amnesia, ora è di nuovo un primario di pronto soccorso. Ma adesso che è in prima linea, resta ancora un paziente costretto a fare i conti con la disabilità, ed è forse questo ad avergli fatto maturare una nuova empatia nei confronti di chi è malato: ne conosce le sofferenze, ne comprende il disagio dinanzi a quell'elefantiaco «emporio della salute» che è l'ospedale. Avendo vissuto tutto ciò sulla propria pelle, in ogni occasione cerca di comportarsi come avrebbe voluto che i medici avessero fatto con lui, una condizione che se da un lato lo premia, dall'altro emotivamente lo sfinisce.
Pierdante Piccioni, prima dell’incidente che gli ha cancellato dodici anni di vita, era direttore dell’Unità operativa di pronto soccorso dell’ospedale di Lodi, membro del direttivo dell’Academy of Emergency Medicine and Care, consulente del ministero della Salute oltre che coautore in quarantacinque lavori pubblicati su riviste scientifiche internazionali. Da febbraio 2015 a settembre 2016 è stato primario del pronto soccorso dell’ospedale di Codogno. Attualmente, all’interno del Dipartimento socio-sanitario dell’Asst di Lodi, ricopre l’incarico di responsabile del servizio «Integrazione ospedale - strutture sanitarie territoriali e appropriatezza della cronicità». È coautore del testo Medicina di emergenza-urgenza. Web Tutorial Manual (2017). Per Mondadori ha pubblicato, con Pierangelo Sapegno, Meno dodici (2016).