Iris Grace ha poco più di un anno quando le viene diagnosticata una forma severa di autismo. Non comunica con gli altri, alza appena lo sguardo quando i genitori le si avvicinano, un suo sorriso è una rarità. Sua madre Arabella è disperata, ma tenta ogni strada per aprire un varco nel chiuso mondo della sua bambina. E proprio quando ogni sforzo sembra fallire, arriva in casa Thula, una gattina di pochi mesi di razza Maine Coon. L’intesa tra Iris e Thula è istantanea, evidente, miracolosa. La bambina comunica spontaneamente e senza parole con la gatta e questo legame così particolare l’aiuta a sbocciare. Insieme a Thula, che non si allontana mai da lei, ogni giorno Iris passa ore e ore a dipingere. Perché Iris è un’artista straordinaria, dotata di uno sguardo unico sulla natura e sulle cose più piccole che si traduce in una serie di quadri bellissimi. E saranno proprio queste opere al tempo stesso misteriose e affascinanti a far conoscere al mondo la sua storia incredibile. Questo libro non racconta solo di un genio o di una bambina prodigio – Iris è quasi sicuramente entrambe le cose – ma soprattutto dell’amore e della forza inesausti di una madre che, con l’aiuto di una gatta eccezionale, ha restituito il sorriso alla sua bambina e alla sua famiglia.
Arabella Carter-Johnson è la madre di Iris Grace ed è una fotografa professionista. Nel 2008, insieme al marito Peter-Jon, si è trasferita sulle colline del Leicestershire dove era cresciuta. Nel 2009 ha dato alla luce Iris Grace e da quel momento la sua vita è cambiata per sempre. Fin dal principio Arabella ha tenuto un diario dove ha annotato ricordi, emozioni, aneddoti che ha conservato insieme a centinaia di fotografie scattate nel corso degli anni. Ha deciso di raccontare la loro storia nel suo primo libro, Una bambina di nome Iris Grace, che è diventato in breve tempo un piccolo, grande caso editoriale.