Parlare della malattia, quando questa coinvolge la propria madre, è un’operazione che può travolgere chi la compie. A maggior ragione quando si tratta del morbo di Alzheimer che ha nell’incomunicabilità il suo tratto rilevante. “Romanza senza parole” non racconta solo il declino della mente di un’ultrasettantenne, ma anche la ricerca di dignità di una persona che non è più in grado di condurre una vita normale. In questa ricerca, la comunità di appartenenza diventa fondamentale, a partire dalla signorina del supermercato di Porto Valtravaglia che ogni volta conta con pazienza le monete dopo la spesa, un gesto semplice ma carico di empatia. La difficoltà di calcolo è infatti uno dei primi sintomi che manifestano i malati di Alzheimer. Versi poetici e note musicali, ripescati in qualche cassetto in disuso della sua mente, sono la compagnia ideale per quella madre che non riesce più a rispondere a tono e a condividere i ricordi in modo coerente. E così l’invocazione alla luna di Leopardi nel “Canto di un pastore errante nell’Asia” diventa un’affermazione che non ha bisogno di risposte. Così come le note di un concerto per violino e orchestra vivono di luce propria. Basta ascoltarle. Con questo libro Annalina Molteni prova a ridare un senso allo spazio e al tempo perduti, passando i propri ricordi dalle fitte maglie di un setaccio dove dolore, amore e ironia ricompongono la relazione più importante della nostra esistenza. “Romanza senza parole” sarà presentato venerdì 14 settembre alle 21 all’auditorium di Maccagno. Insieme all’autrice interverranno anche il neuropsichiatra Orlando Deldon e il pianista Adalberto Riva.
Milanese di nascita, vive in un paese sulla sponda lombarda del Lago Maggiore. Laurea in Medicina veterinaria, specialità in Ippiatria, Giornalismo e comunicazione scientifica, insegnamento della lingua italiana agli stranieri.