Poeta è, per definizione, colui che esprime in versi la propria visione del mondo. Dante Alighieri, con il mezzo espressivo di cui è artista sommo, è certamente filosofo. “Seconda filosofia” e “ottava arte” è detta, ai suoi tempi, la medicina. In Firenze, egli è ascritto, nominalmente, alla Corporazione dei medici. È un sapiens de medicina, pur non avendola studiata, né professata. Di medicina e di medici parlano diffusamente le tre Cantiche della Divina Commedia. Il saggio qui offerto al lettore nella ricorrenza settecentenaria della morte del poeta immortale individua alcuni passi salienti della “sapienza medica” di Dante. Inoltre, l’odierna congiuntura epidemica del coronavirus, evocante la pestilenza del 1348-50 che Dante non vide ma che fu vista e sofferta da due grandi suoi estimatori, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, offre l’opportunità di un ripensamento di quella lontana pandemia, attraverso la rilettura di qualche pagina del Canzoniere e del Decamerone.
Giorgio Cosmacini è medico, laureato in filosofia, libero docente di radiologia medica. Già primario radiologo nell’Istituto Scientifico Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, è docente di “Storia della Medicina”, per il Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, e di “Storia delle scienze biomediche”, per il Corso di Laurea in Filosofia, nell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Negli scritti “Storia della medicina e della sanità in Italia” (3 vol. Laterza 1989-1998), trad. franc. “Soingner et Réformer” (Payot 1992), “L’arte lunga: storia della medicina dall’antichità a oggi” (Laterza, 2010), “Il mestiere di medico: storia di una professione” (Cortina, 2000) ha ripercorso il cammino nei secoli della scienza e della professione medica. Emblematica dell’attività di medico e docente è la sua “Lettera a un medico sulla cura degli uomini” (Laterza, 2003) che riprende temi già affrontati in “La qualità del tuo medico” (Laterza, 1995). Autore di molti saggi, Cosmacini è inoltre membro del Comitato Scientifico di numerose riviste di cultura, socio onorario della Società Italiana di Igiene e Sanità Pubblica, della Società Italiana di Antropologia e socio emerito della Società Italiana di Radiologia Medica.