La filastrocca e i disegni, delicati e potenti al tempo stesso, sono dedicati a “tutti coloro che combattono per avere la forza di uscire dalla propria buccia”. Buccia intesa come involucro, barriera, contenitore di una grande ricchezza interiore che spesso accomuna le tante ragazze e i ragazzi che soffrono di disturbi del comportamento alimentare e che faticano a credere che il "profilo dell’anima”sia più bello di quello del corpo, citando Cicerone nel dialogo filosofico De finibus bonorum et malorum. Il corpo, per chi soffre di questa subdola malattia, è spesso la barriera tra l'anima delicata e sensibile e il mondo esterno, talvolta superficiale, ostile e giudicante. La filastrocca "Nella mia buccia", scritta con sensibilità, pur senza esplicitare l'argomento da Stefania Del Rizzo e illustrata dalle giovani mani di Silvia, ci trasporta attraverso le emozioni di una protagonista in un mondo fatto di paura, sofferenza, solitudine, ma anche di speranza. L'amore, l'attenzione, le "parole giuste", come quelle usate da Stefania, verso le persone malate di DCA sono determinanti.
Stefania Del Rizzo si occupa, per lavoro all’interno di un Ente Pubblico e per passione nella vita privata, di cultura, arte e di attività legate al mondo della scuola, dei giovani e del sociale. Innamorata da sempre della letteratura per l’infanzia e del “magico mondo delle fiabe”, durante il lock down ha trovato lo stimolo per cimentarsi nella scrittura e raccontare ciò che la circonda con l’ingenuità, l’innocenza e la capacità emotiva dei bambini, dei ragazzi e degli adolescenti. Il suo universo è quello delle poesie e delle filastrocche, narrate attraverso una voce fanciullesca, che indaga e illumina i sentimenti e le piccole cose belle, umili e vicine. “Non mi puoi fregare!” è stata la sua filastrocca d’esordio: ora il suo percorso nelle emozioni continua con “Nella mia buccia”. Silvia Pentore è una giovane studentessa, che in un momento particolare della sua vita ha scoperto, in modo inaspettato e naturale, come il disegno possa essere uno strumento intenso ed efficace per raccontare il mondo, raccontarsi e – soprattutto – dare voce alle proprie emozioni. Ama molto gli animali, la natura e sogna di far il medico, per aiutare concretamente gli altri.