Cos’è il Disturbo Bipolare? Secondo l’autrice “Sembra che la sindrome del bipolarismo nasca da una predisposizione genetica, ma è certamente aggravato da contesti famigliari disagiati e da esperienze traumatiche nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza. È simile alla schizofrenia, con l’unica differenza che picchi di depressione si alternano a picchi di euforia. La fase di apatia è caratterizzata dalla voglia di piangere tutto il giorno, estrema difficoltà di alzarsi dal letto, visione estremamente negativa di tutto ciò che succede.” Un quadro difficile da capire per chiunque non abbia esperienza di questo genere di malattie ma che l’autrice riesce a rendere comprensibile a chiunque raccontando la sua storia con sincerità e uno stile diretto e semplice, in grado di catapultare il lettore in un mondo di difficoltà ma anche di riscatto.
All’inizio mi volevo chiamare “Metà Tizia” come pseudomino ma poi ho capito non dovevo scegliere chi ero ma chi voler essere, e cosi mi sono chiamata Metatizia sperando che lo sguardo delle persone vada oltre, non si fermi alle paure della mia patologia. Ho 34 anni soffro di bipolarismo di I grado e questo mi ha portato grandi difficoltà nella vita sia prima che dopo la scoperta della mia diagnosi. Solitamente rispondo molto bene alla terapia farmacologica che mi permettono di avere una vita quasi normale. Quando non fanno effetto passo da periodi di grave apatia dove con un patologico pessimismo piango tutto il giorno e desidero solo di morire, a quando sono così euforica da non dormire la notte, camminare per infinite ore, sentirmi capace di poter conquistare il mondo, parlare in modo logorroico, fino ad arrivare alle allucinazioni e deliri. I dottori mi hanno definito così innocua che mi hanno permesso di crescere mio figlio. Ho paura di ammalarmi perché quando una persona ha questa patologia solitamente le persone che fa soffrire sono le persone che gli sono vicine, rischia di far soffrire solo le persone che l’amano e non è giusto perché sono proprio loro che non se lo meritano. A mio marito dico sempre spero che attraverso questo libro le persone vedano la pazienza e l’amore a volte anche il coraggio delle persone che mi sono vicino perché se lo meritano. Sono laureata all’Accademia di Belle Arti, ho degli amici, un marito e un figlio e sono soddisfatta della mia vita